Mercato veicoli industriali: ANFIA fotografa un’estate a doppia velocità per camion e autobus

12 Settembre 2025
1 min read
Mercato veicoli industriali: ANFIA

Il mercato veicoli industriali mostra andamenti contrastanti tra luglio e agosto 2025, con segnali di ripresa alternati a frenate. Lo evidenzia ANFIA nel consueto report mensile sul settore.

Nel mese di luglio, il mercato veicoli industriali ha visto una ripresa per gli autocarri (+4,8%) e per i veicoli trainati (+15,2%), mentre gli autobus hanno subito un calo marcato (-21,3%). Ad agosto, si è assistito a un’inversione: gli autocarri hanno perso terreno (-4%), i trainati hanno mantenuto un segno positivo (+9,9%) e gli autobus sono cresciuti del 27,7%, trainati in particolare dal segmento turistico (+114,3%).

Nell’aggregato dei primi otto mesi del 2025, le immatricolazioni di nuovi autocarri con massa complessiva superiore a 3.500 kg si attestano a 18.752 unità (-10,4% rispetto allo stesso periodo del 2024), mentre i veicoli trainati toccano quota 10.245 (+9,1%). Per gli autobus si conferma una tendenza negativa: 3.477 unità registrate da gennaio ad agosto, pari a un calo del 21%.

Rinnovo flotte e criticità del comparto

Secondo ANFIA, i dati evidenziano l’urgenza di misure concrete per sostenere il mercato veicoli industriali, favorendo il ricambio del parco circolante e l’introduzione di soluzioni ecologiche. “È necessario un intervento deciso per accelerare la transizione del trasporto merci verso tecnologie a basso impatto”, dichiara Luca Sra, Delegato ANFIA per il trasporto merci, citando la necessità di attivare le risorse già previste in legge di bilancio e i fondi per l’acquisto di veicoli sostenibili.

Sul fronte autobus, preoccupa la fine dell’effetto trainante del PNRR. “Il comparto necessita di politiche stabili per garantire continuità produttiva e tutela dell’occupazione”, afferma Paolo Marini, Presidente della Sezione Autobus ANFIA. Cresce, intanto, la quota di mezzi elettrici e ibridi: insieme coprono il 28,9% del mercato, in rialzo rispetto al 22,9% del 2024.

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