Mercato veicoli industriali in crescita a febbraio (+1,8%). Starace: “Ma non è un segnale di ripresa strutturale”

Nonostante il dato positivo, permangono le criticità del comparto. Per Starace serve anche maggiore flessibilità sui target emissivi per il trasporto pesante
10 Marzo 2025
1 min read
Mercato

Segno positivo a febbraio per il mercato dei veicoli industriali, che dopo quattro mesi in negativo fanno segnare una crescita del 1,8%. Dunque, le immatricolazioni di veicoli con massa superiore a 3,5 t raggiungono quota 2.285, rispetto alle 2.245 dello stesso mese del 2024.

Analizzando nel dettaglio, il segmento dei veicoli leggeri (3,51-6 t) segna un incremento del 6,3% rispetto all’anno precedente, mentre i mezzi medio-leggeri (6,01-15,99 t) registrano un calo del 2,9%. Si attestano in terreno positivo anche i veicoli pesanti sopra le 16 t (+2,2%), con 1.911 unità immatricolate. Di questi, i carri aumentano del 18% rispetto a febbraio 2024, raggiungendo quota 833, mentre i trattori stradali subiscono una contrazione del 7,3%, fermi a 1.078 unità.

Per Starace il dato indicativo è quel -7,3% dei trattori stradali

“Sebbene il mercato mostri a febbraio una leggera crescita, è fondamentale non interpretare questo dato come un segnale di ripresa strutturale. A dimostrarlo è la contrazione del segmento dei trattori stradali, che chiude il mese con una flessione del 7,3%, portando il bilancio annuale a -12,9%. Questa tipologia di mezzi, strettamente legata all’andamento della produzione industriale, rappresenta un indicatore chiave dello stato di salute del comparto manifatturiero e dell’autotrasporto italiano”, dichiara Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.

“Serve maggiore flessibilità sui target emissivi per il trasporto pesante”

“Le criticità nazionali si inseriscono in uno scenario geopolitico sempre più complesso, in cui l’Europa, stretta tra i blocchi asiatico e nordamericano, è chiamata a rafforzare la propria autonomia economica e industriale. Questa situazione mette in luce le vulnerabilità del nostro sistema produttivo, particolarmente esposto alle strategie adottate dalle grandi potenze mondiali”, prosegue Starace.

“In tale contesto, le misure annunciate la scorsa settimana dalla Commissione Europea con il Piano d’Azione per il settore automotive, pur introducendo elementi positivi – come la proroga dell’esenzione dai pedaggi per i veicoli industriali a zero emissioni prevista dalla Direttiva Eurovignette – risultano tardive e di portata insufficiente per un comparto che appare in secondo piano nelle priorità dell’Esecutivo UE”, aggiunge Starace.

“A nostro avviso sarebbe opportuno garantire anche al trasporto pesante una flessibilità analoga a quella riservata ai veicoli leggeri in termini di target emissivi. Inoltre, sono fondamentali investimenti più consistenti per sviluppare le necessarie infrastrutture di ricarica, affiancati da risorse dedicate a incentivare l’adozione di veicoli a bassissime o zero emissioni”.

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