Secondo l’ultimo report ANFIA, la produzione industriale italiana mostra segnali di rallentamento, con il comparto automotive in contrazione del 17,3% nel primo semestre 2025
Nel mese di giugno 2025, l’industria italiana ha registrato un arretramento dello 0,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il leggero incremento congiunturale dello 0,2% rispetto a maggio non è sufficiente a invertire la tendenza negativa, confermata anche dal dato cumulato del primo semestre, che segna un calo dell’1,2%. Il comparto più colpito resta quello dell’automotive, con una diminuzione del 3,8% su base annua e dell’1,5% rispetto al mese precedente. Ancora più rilevante è la flessione registrata nel semestre: -17,3%. A incidere sono soprattutto gli autoveicoli, il cui indice produttivo cala del 23,5% nel periodo gennaio-giugno. Le carrozzerie fanno eccezione, con un +4% nel cumulato, mentre la produzione di parti e accessori segna un -11,3%.
Produzione autovetture: -31,7% nel primo semestre
Secondo i dati diffusi da ANFIA, a giugno 2025 sono state prodotte oltre 24.000 autovetture, con una variazione minima rispetto allo stesso mese del 2024 (-0,1%). Il quadro si aggrava se si considera il dato semestrale: le circa 136.500 unità prodotte rappresentano un calo del 31,7% rispetto alle quasi 200.000 dello stesso periodo dell’anno precedente. Il calo della produzione industriale automotive non è un fenomeno isolato: nei principali mercati europei si osservano analoghe dinamiche negative, con variazioni tendenziali mensili che da mesi indicano una costante flessione del comparto.
Fatturato e cassa integrazione in sofferenza
Il rallentamento produttivo si riflette anche sul fatturato del settore: a maggio 2025, quello dell’automotive ha registrato un calo del 14,5% nel cumulato, con punte di -16,3% per la componentistica. La contrazione riguarda sia il mercato interno (-18,4%) sia l’export (-11,1%). A peggiorare il quadro, l’aumento significativo del ricorso alla cassa integrazione guadagni nel settore: tra gennaio e giugno, le ore autorizzate sono cresciute del 65% rispetto allo stesso periodo del 2024. In totale, il comparto automotive ha rappresentato il 10,3% delle ore di CIG autorizzate nel primo semestre, segnale evidente di una fase di forte sofferenza per una delle filiere produttive più rilevanti del Paese.