Balza, Stellantis Pro One: trasformazioni lcv, il vademecum definitivo

21 Novembre 2025
5 mins read

Piero è un elettricista e da poco ha deciso di mettersi alla ricerca di un nuovo furgone, magari un Ducato, che gli permetta di trasportare tutte le attrezzature e all’occasione anche i cinque collaboratori, ma solo per i lavori più impegnativi, come sotto Natale, quando devono vestire di luci tutta la città. Poi c’è Stefania, che ha una gelateria storica in centro: la sua è un’attività nata ormai 40 anni fa dall’amore della madre per gli impasti freddi e da allora la famiglia si è specializzata nel creare gusti che non solo richiamano orde di “content creator” ad ogni ora, ma che sono da consegnare anche a diversi resort sulle colline per essere serviti al termine di cene raffinate. Con sua madre la giovane imprenditrice spesso discute: le visioni sul futuro del business possono essere molto diverse quando a scontrarsi sono due generazioni, e una delle questioni sul tavolo è l’idea di Stefania di sostituire il vecchio furgoncino per le consegne con un Doblò elettrico. Servirà però informarsi circa la possibilità di allestirlo per il trasporto a temperatura controllata. E infine ci sono Tommaso e Leonardo, amici fin da ragazzi e oggi soci, lavorano in ambito edile: la loro azienda sta crescendo e hanno diversi mezzi per la loro attività, a cui vorrebbero aggiungere anche un Ducato ribaltabile trilaterale, perfetto per quei lavori in centro città di cui l’agenda è sempre piena. Tutti e tre hanno la medesima esigenza: acquistare un mezzo allestito. Ma da dove devono iniziare?

Leader nelle conversioni

Considerando i veicoli che i nostri imprenditori hanno nel loro mirino, le opzioni sul tavolo sono diverse. A spiegarcele è Egidio Balza, responsabile allestimenti per l’Italia del Gruppo. “Intanto diciamo subito che per Stellantis la trasformazione è pane quotidiano, e non parliamo solo di conversioni specialistiche, dove siamo leader di mercato – pensiamo ad esempio alle ambulanze o ai camper –  ma anche di tutte quelle trasformazioni ‘forti’, che prevedono, ad esempio, l’inserimento di cassoni fissi, coibentature e gruppi frigo per il trasporto a temperatura controllata, cargo box per la distribuzione. Senza dimenticare le personalizzazioni ‘leggere’, senza impatto omologativo. La gamma su cui lavorare è ampia, considerando che per ognuno dei quattro marchi commercializzati in Italia – Fiat Professional, Opel, Peugeot e Citroën – esiste una famiglia di veicoli commerciali small size, medium e large”.

Il percorso da intraprendere

Ma come fanno le aziende ad entrare in contatto con il mondo dell’allestimento Stellantis Pro One? “Oggi i clienti – risponde Balza – la giovane Stefania del caso che immagina già di trasportare il suo gelato senza emettere CO2, normalmente si informano in rete: a loro disposizione abbiamo i nostri quattro siti dedicati alla gamma veicoli commerciali, con tool di configurazione per gli allestimenti base. Sule diverse piattaforme esiste poi un contatto diretto con il team dedicato alle vendite online: tutte le soluzioni proposte a listino ufficiale vengono infatti gestite da professionisti a supporto del cliente in fase di configurazione finale”. Naturalmente, sia che ci si sia rivolti prima al sito o meno, l’interlocutore successivo, o quello principale a seconda del caso, rimane il concessionario, in grado di finalizzare poi l’acquisto o la formula di possesso scelta, tanto per il veicolo quanto per l’allestimento. Che può essere innanzitutto di fabbrica: Stellantis organizza direttamente nei propri impianti gli allestimenti con cassone, cassone ribaltabile posteriore o trilaterale, furgonature con pannello in vetroresina o alluminio, crew van per 5/8/9 posti; esiste poi la possibilità di spaziare ulteriormente con le proposte degli allestitori certificati, tutti in linea con le guide contenute nel manuale del trasformatore redatto dal Gruppo, ma anche con gli eventuali allestitori locali, che devono comunque anch’essi rientrare all’interno degli standard stabiliti, non solo in termini di qualità di prodotto ma soprattutto sul tema del post vendita.

Lo stesso trattamento dei non trasformati

“Una volta allestito – prosegue Egidio Balza – oltre ad essere coperto da contratto di manutenzione, il veicolo è naturalmente finanziabile in modo personalizzato, ma è possibile anche scegliere un contratto di noleggio o leasing, e forniamo la possibilità di sottoscrivere assicurazioni RC, casco, furto e incendio o mini casco aggiuntive. Quando il lavoro viene eseguito da partner esterni, sugli allestimenti c’è la garanzia del costruttore – normalmente di due anni – e in ogni caso questi è responsabile per la sua parte. Quanto all’assistenza, le aziende più strutturate generalmente offrono service point in modo capillare su tutto il territorio italiano, e nel caso in cui venga scelto un partner locale, evidentemente il cliente si sentirà sicuro ad essere coperto sul suo territorio di azione”. 

Tutto su misura

Oltre a ciò Stellantis sta finalizzando l’implementazione del Custom Fit Program, iniziativa in base alla quale in tutti gli stabilimenti sarà a breve presente a fondolinea un’area dedicata alle customizzazioni, per montare allestimenti con basso impatto omologativo e tecnologico: scaffali, rivestimenti, pavimenti, officine mobili, accessori aggiuntivi, gps, antifurti, bagagliere, livree. “Ci stiamo attrezzando in ogni impianto europeo per far fonte alle personalizzazioni per le nostre vendite dirette. Che verranno gestite attraverso il Custom Fit Tool, strumento dedicato alla rete per ordinare da quello che è un vero e proprio catalogo elettronico. In questo processo, Stellantis stipula i contratti con i vari allestitori non solo per la fornitura delle componenti, ma anche per il training da fare in stabilimento”.

In Italia il reparto Custom Fit si trova già operativo ad Atessa, lo stabilimento che produce gli LCV di taglia large, ma per le vendite dirette, quindi realizzate dal dipartimento Fleet & Tender, il costruttore utilizza come punto d’appoggio anche la linea di Mirafiori. Presto a disposizione di concessionari e clienti ci sarà anche il Convert Tool, una vera e propria vetrina di allestimenti che verrà resa disponibile per il network retail per ordinare allestimenti preconfigurati e preinseriti dagli allestitori certificati, anche su trasformazioni più specialistiche: in questo modo viene garantita da una parte la grande flessibilità dell’offerta, dall’altra il rispetto del vincolo tecnico che l’allestimento richiede. “Il passaggio dal mondo Stellantis garantisce al cliente – precisa Balza – il miglior prezzo possibile sull’allestimento, oltre al beneficio di avere un unico interlocutore, con tutto il risparmio aggiuntivo in termini di tempo”.

Elettrico no problem

Benissimo, dunque il Ducato di Piero doppia cabina (per trasportare anche i collaboratori) verrà preparato ad Atessa con tutte le scaffalature necessarie al lavoro. Potrà essere facilmente configurato sul sito, oppure l’imprenditore potrà rivolgersi direttamente al suo concessionario di zona, il quale si preoccuperà di inoltrare l’ordine. Oppure sarà direttamente disponibile a piazzale di qualche dealer previdente, che l’avrà messo a stock in attesa di professionisti alla ricerca di un chiavi in mano. Stesso discorso per il ribaltabile trilaterale dei nostri amici con l’impresa edile. E Stefania invece? Coronerà il sogno di guidare un Doblò a batteria? “Certamente: in casa Stellantis – risponde Egidio – la line up termica è specchiata sul mondo dell’elettrico, quindi ogni modello ha il suo corrispettivo a zero emissioni, anche il piccolo Doblò. Ma di più: su eDoblò (e anche su eScudo, ed entro fine anno pure su eDucato) è disponibile l’EPTO, una presa di forza elettrica che permette di alimentare qualsiasi allestimento attraverso le batterie di trazione per garantire il continuo funzionamento dell’allestimento senza la necessità di aggiungere batterie tampone. Che hanno un certo peso, e quindi payload in meno, e un certo costo. Il refrigerato è il terreno d’elezione per questo veicolo: Stefania può stare tranquilla, con un’autonomia di circa 300 km il suo Doblò le farà fare più volte al giorno il giro dei resort, e quando al peso… non so quanti chili consegni quotidianamente, ma di sicuro la mission è più che centrata”.

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