Il quadro emerso dall’evento Connact Mobility — promosso da Connact con la collaborazione del Parlamento europeo in Italia — evidenzia un’Europa ancora fortemente sbilanciata sul trasporto su gomma. I dati Eurostat, rielaborati per l’occasione, mostrano che il 78% delle merci viaggia su strada e solo il 17% utilizza la ferrovia. In Italia il divario è ancora più marcato: l’88% delle merci si muove su gomma, appena il 12% su binari — un dato in leggera flessione rispetto al 13% del 2015. L’Unione europea, con la Strategia per la mobilità sostenibile del 2020, punta a raddoppiare la quota del trasporto ferroviario entro il 2050, ma il trend osservato va nella direzione opposta. Tra i grandi Paesi dell’Europa occidentale, la Spagna si ferma al 4,2%, la Francia al 9,2% e i Paesi Bassi al 6,4%. Al contrario, Europa orientale e Nord sono in controtendenza, con percentuali ferroviarie più alte: Austria 29,3%, Lituania 40%, Lettonia 44%, Svezia 29,7%.


Connact Mobility: confronto tra istituzioni e imprese
L’evento, tenutosi a Roma, ha rappresentato un punto di incontro tra istituzioni e stakeholder del settore. Al centro del dibattito: infrastrutture, intermodalità, decarbonizzazione e sostenibilità ambientale. Tra i partecipanti, Fabio Pressi (A2A E-Mobility) ha sottolineato l’importanza della rete di ricarica per i veicoli elettrici, cresciuta in Italia a oltre 67.000 punti. Tuttavia, la penetrazione del mercato delle auto elettriche resta bassa (5,9%) rispetto alla media UE del 16,1%. Anche la logistica — ha ribadito Maria Cristina Scarfia di Confetra — chiede realismo sui target europei, ritenuti troppo ambiziosi senza adeguati incentivi. Massimiliano Calamea (Autostrade per l’Italia) ha evidenziato il peso ancora centrale della rete stradale, dove viaggia l’84% delle merci e il 90% dei passeggeri.

Decarbonizzazione e sfide normative: il settore in transizione
Diversi interventi hanno ribadito la necessità di un dialogo più costruttivo tra istituzioni e industria. Aimone di Savoia Aosta (Pirelli) ha auspicato un quadro regolatorio chiaro e stabile per accompagnare la transizione. Davide Cucino (Fincantieri) ha rilanciato il ruolo del settore marittimo come perno di una nuova strategia industriale europea, mentre Raffaele Latrofa (Autorità portuale del Tirreno centro-settentrionale) ha segnalato l’avanzamento dei progetti per il cold ironing e l’idrogeno nei porti. L’impressione comune? La mobilità sostenibile richiede investimenti massicci, ma anche scelte coerenti, tempi certi e obiettivi raggiungibili. La strada, almeno per ora, resta quella più battuta — in tutti i sensi.

 
             
             
     
                             
                             
                             
         
											 
         
        

 
                