Sempre più “Gite in treno” per accedere a nuovi mercati territoriali

26 Luglio 2024
3 mins read

Le corse turistiche di Trenord valorizzano nuove filiere economiche. Grazie al successo dei viaggi di prossimità, divenuti con la pandemia un vero e proprio prodotto di fruizione del territorio, la Lombardia non è diventata solo la quarta regione più visitata d’Italia, ma ha visto anche crescere la propria brand awareness a livello mondiale. Merito della progressiva “mappatura” di circuiti di visita capaci di mostrare la vitalità di mercati minori, ma non per questo meno strategici rispetto ai comparti tradizionali. 

Gli operatori del trasporto pubblico sono operatori turistici

“Nel 2023 hanno viaggiato con noi 10,6 milioni di passeggeri – ha dichiarato Leonardo Cesarini, direttore commerciale di Trenord – mossi dal semplice desiderio di trascorrere il proprio tempo libero in località lacustri, o sulle cime lombarde. La loro ricaduta economica è stata stimata attorno ai 304 milioni di euro, cifra in crescita del 64 per cento rispetto al 2022. Con le proposte ‘Gite in treno’ e altre iniziative svolte in collaborazione con partner locali, così come con player specializzati, stiamo lavorando da anni per diffondere la consapevolezza che gli operatori di trasporto pubblico sono oggi e a tutti gli effetti operatori del turismo, dunque generatori di ricchezza per i territori raggiunti”. 

Leonardo Cesarini, direttore commerciale di Trenord

In nessun’altra Regione così tanti utenti, viaggi e treni

In Italia non esiste altra regione che presenti numeri tanto consistenti quanto la Lombardia dei treni: 2.260 corse quotidiane, 750mila utenti regionali che, nel 95 per cento dei casi, possono vantare una stazione a meno di 5 km di distanza, per un totale di 420 scali. Per avere un’idea dell’entità di risorse in gioco, fra le maggiori in Europa, i treni che girano per il territorio lombardo corrispondono a quelli di Piemonte, Veneto, Toscana e Lazio messe insieme. Per migliorare ancor più l’esperienza di viaggio nel tempo libero, Trenord ha investito 2,5 miliardi di euro immettendo su rotaia 160 nuovi treni con carrozze Caravaggio, Donizetti e Colleoni, grazie alle quali sono stati venduti 81mila ticket solo lo scorso anno. Entro il 2025 la quota dei nuovi mezzi è destinata a salire ancora, per arrivare a 250 unità, inclusi treni a idrogeno (i primi saranno disponibili alla fine di quest’anno sulle tratte della Val Camonica, mentre nel sud della Lombardia sono già in servizio treni ibridi elettrici). 

Le tratte legate ai Grandi Eventi

“Tempo libero non significa godere soltanto delle bellezze paesaggistiche della Lombardia – ha evidenziato ancora Cesarini – per quanto il 65 per cento dei clienti privilegi proprio la formula treno più esperienza sui laghi. Cresce anche la componente legata ai Grandi Eventi, uno dei principali motori economici dei territori, tant’è che nel 2023 sono stati 35mila i visitatori che hanno acquistato biglietti speciali per manifestazioni come il Gran Premio di Monza, l’Artigiano in Fiera o il concerto di Bruce Springsteen, sempre a Monza. La tendenza si sta riconfermando e consolidando anche quest’anno: i primi cinque mesi del 2024 attestano la vendita di 21mila tagliandi ‘Gite in treno’, dato destinato a crescere in modo consistente con l’estate e l’autunno, ma notevole anche per il contributo pubblico ‘educativo’ all’intermodalità”. Oltre al successo dei Treni Storici, sold out subito nelle prime quattro corse, prodotti vincenti si stanno rivelando di stagione in stagione i “Treni della neve”, scelti da oltre 5mila clienti e generatori di valore per molteplici filiere economiche, ma ottimi riscontri hanno avuto pure i “Treni dei laghi” e i “Treni per i Parchi di divertimento”. 

Il fascino della train therapy

È oggi in corso una vera e propria trasformazione di abitudini e costumi che sta allontanando le nuove generazioni dall’uso dell’auto a favore di mezzi di trasporto condivisi, le cui tipologie tendono ad adattarsi alla sensibilità dei tempi: in un futuro breve, prenderanno sempre più piede carrozze schermate dalla rete per favorire la cosiddetta ‘train therapy’: un’esperienza di stacco dalla quotidianità, durante la quale l’utente cura la propria persona attraverso la meditazione paesaggistica e grazie ad apposite ‘carrozze del silenzio’. Nel far vuoto attorno a sé, il treno torna a essere uno spazio che viene riempito di contenuti inaspettati e nuove opportunità di socializzazione, ma attraverso il quale si compie anche l’ibridazione del trasporto su rotaia con vettore marittimo dei traghetti o della mobilità dolce ciclabile. “Assistiamo a una graduale trasformazione dall’altrove all’altro della percezione di viaggio – ha spiegato Monica Morazzoni, professoressa associata dell’Università Iulm di Milano – nella quale lo spostamento delle persone, al pari del trasporto delle merci, lascia emergere il valore emozionale della scoperta. Questo significa che occorrerà trovare nuovi linguaggi e nuovi canali deputati a comunicare l’unicità dell’esperienza di transito, che può tradursi appunto nell’incontro di persone eccezionali perché inaspettate, così come in prodotti dall’identità non ancora definita e, proprio per questo, depositari di valore aggiunto”.   

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