Il 2024 segna un mercato contrastato: i veicoli commerciali leggeri crescono moderatamente, ma i trucks registrano una lieve flessione, evidenziando un parco circolante ancora troppo vecchio.
Il mercato dei veicoli commerciali italiani ha chiuso il 2024 con un moderato segno positivo, secondo i dati diffusi da UNRAE nella 28ª Sintesi Statistica sul settore automotive. Le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri hanno raggiunto le 198.600 unità, registrando un incremento dell’1,1% rispetto al 2023. Un dato che segna un piccolo passo avanti ma che si inserisce in un contesto generale di stagnazione per il settore automotive nazionale, dove la transizione energetica appare ancora lontana. La quota dei veicoli commerciali elettrici puri (BEV) si è fermata infatti a un esiguo 1,9%, mentre il diesel, nonostante la sua progressiva perdita di appeal a livello europeo, ha riconquistato l’83,7% delle preferenze di mercato. A preoccupare rimane l’età media del parco circolante dei veicoli commerciali, attestata a 14,8 anni, con ben il 37,2% di mezzi ante Euro 4: un dato che evidenzia il ritardo del ricambio e l’inefficienza ambientale di una parte consistente del comparto.
Veicoli industriali: flessione e parco obsoleto
Nel segmento dei veicoli industriali, il 2024 si è chiuso con una lieve flessione dello 0,8%, a quota 28.500 unità immatricolate, confermando le difficoltà del comparto a riprendersi dopo anni di incertezze economiche e transizione tecnologica a rilento. Secondo UNRAE, l’età media dei veicoli industriali circolanti in Italia è di 14,7 anni, un valore quasi identico a quello dei veicoli commerciali ma con un indicatore ancora più allarmante: il 49,4% dei trucks in circolazione è infatti ante Euro V. Questo dato evidenzia come quasi la metà del parco veicolare industriale italiano sia costituita da mezzi non solo vecchi, ma anche poco efficienti dal punto di vista delle emissioni, rappresentando un ostacolo concreto agli obiettivi di sostenibilità. Parallelamente, il mercato dei rimorchi e semirimorchi ha segnato una forte contrazione, con un calo del 13,6% e un totale di 13.450 unità, aggravando il quadro di un settore che fatica a rinnovarsi.
Un 2024 di occasioni mancate per la transizione
Il report UNRAE evidenzia come l’anno appena concluso abbia rappresentato un’altra occasione persa per spingere la transizione ecologica dei veicoli commerciali e industriali. La scarsa diffusione delle alimentazioni alternative, la frammentazione delle politiche di incentivo e la lentezza nella realizzazione di infrastrutture di ricarica adatte anche ai mezzi pesanti, hanno contribuito a mantenere l’Italia fanalino di coda tra i maggiori Paesi europei. A fine 2024, il parco circolante italiano contava oltre 4,5 milioni di veicoli commerciali leggeri e 752.000 veicoli industriali, confermando la dimensione significativa di un comparto che, se opportunamente modernizzato, potrebbe contribuire in maniera decisiva al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni. Le prospettive per il 2025 restano legate a doppio filo all’efficacia delle politiche di incentivazione e alla capacità del sistema Paese di accelerare sulla strada del rinnovo tecnologico.