Autisti stranieri in Italia: le novità introdotte dal Decreto Flussi 2025 su patente e documenti

Le principali novità riguardano la conversione delle patenti estere, la Carta di Qualificazione del Conducente e le condizioni contrattuali per i conducenti stranieri
10 Febbraio 2025
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Il Decreto Flussi 2025 introduce novità per quanto riguarda l’assunzione di autisti extracomunitari nel settore dell’autotrasporto in Italia. Le principali novità riguardano nello specifico la conversione delle patenti estere, la Carta di Qualificazione del Conducente e le condizioni contrattuali per i conducenti stranieri.

Decreto Flussi 2025: click day il prossimo 12 febbraio

Il Decreto stabilisce che 70.720 lavoratori extracomunitari possano entrare in Italia con contratti subordinati non stagionali; tra questi rientrano pure gli autisti destinati al trasporto merci conto terzi. Per gestire le richieste di nulla osta all’assunzione, il Ministero dell’Interno ha predisposto una procedura telematica precompilata. Le aziende hanno potuto inviare le domande tra il 1° e il 30 novembre 2024; in seguito, i click day erano stati fissati per il 5, 7 e 12 febbraio 2025.

Seconda finestra anche a luglio per l’invio delle domande

Oltre a questa fase iniziale, il decreto ha previsto una seconda finestra per l’invio delle domande: tale possibilità, riservata ai lavoratori stagionali, sarà attiva tra il 1° e il 31 luglio 2025. L’intento della norma è rendere più ordinato l’accesso dei lavoratori stranieri, evitando flussi incontrollati e garantendo tempi di attesa più brevi per le imprese che necessitano di personale. L’autotrasporto, settore in cui la richiesta di conducenti supera da anni l’offerta disponibile, potrà beneficiare di tali misure.

Patenti estere, cosa cambia: ora si inizia a lavorare prima

Come anticipato in apertura, il Decreto Flussi 2025 introduce disposizioni specifiche sulla validità e sulla conversione delle patenti di guida degli autisti stranieri. In particolare, i conducenti provenienti da Albania, Algeria, Marocco, Moldova, Macedonia del Nord, Tunisia e Ucraina possono convertire la loro patente CE direttamente in Italia, senza dover sostenere esami di guida aggiuntivi.

La novità consente agli autisti di iniziare a lavorare più rapidamente rispetto al passato, purché la loro licenza rientri tra quelle riconosciute dalla normativa italiana. La possibilità di conversione semplifica l’inserimento nel mercato del lavoro e riduce gli ostacoli burocratici, ed evita che i conducenti debbano affrontare nuove prove di guida prima di ottenere l’abilitazione necessaria a operare sul territorio nazionale. Se la patente estera non è tra quelle convertibili, il conducente dovrà seguire la procedura standard per ottenere una patente italiana, sostenendo gli esami previsti.

Carta di Qualificazione del Conducente: cambiano le tempistiche

Il Decreto introduce anche modifiche alla normativa sulla Carta di Qualificazione del Conducente, certificazione obbligatoria per chi guida mezzi destinati al trasporto professionale. Secondo le nuove disposizioni, l’autista non deve possedere la CQC al momento della richiesta del nulla osta. L’acquisizione della certificazione può avvenire successivamente, una volta che il lavoratore è entrato in Italia.

La normativa stabilisce che il conducente possa iscriversi ai corsi di formazione e sostenere l’esame solo dopo aver richiesto il permesso di soggiorno. Questa modifica permette alle aziende di completare le assunzioni senza attendere che gli autisti abbiano già conseguito la certificazione, riducendo così i tempi di inserimento nel mercato del lavoro. Prima di iniziare a svolgere attività di guida professionale, però, il conducente dovrà ottenere la CQC come previsto dalla normativa vigente.

Condizioni contrattuali e validità della patente estera (max 1 anno)

Infine, il Decreto Flussi 2025 stabilisce un legame diretto tra la validità della patente estera e il tipo di contratto di lavoro applicabile agli autisti stranieri. I conducenti possono iniziare a lavorare in Italia utilizzando la loro licenza di guida per un periodo massimo di un anno. Durante questo arco di tempo, però, possono essere assunti esclusivamente con contratti a tempo determinato, in conformità con la durata della loro patente.

Trascorso il limite di un anno, per continuare a lavorare sarà necessario convertire la patente in un titolo di guida italiano. Solo dopo questa operazione il conducente potrà ottenere un contratto a tempo indeterminato. Questa disposizione consente agli autisti di entrare rapidamente nel mercato del lavoro italiano e di esercitare la professione senza lunghe attese iniziali. Allo stesso tempo, impone loro l’obbligo di regolarizzare la propria posizione entro un periodo stabilito, garantendo che tutti i conducenti di lunga permanenza si adeguino agli standard normativi italiani.

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