Una prima prova di regolamentazione della AI

Il Parlamento Europeo ha approvato l'AI Act, nel tentativo di regolamentare qualcosa che cambia continuamente
21 Aprile 2024
1 min read

6 mesi. Questo il tempo concesso alle aziende per adeguarsi al nuovo AI Act, approvato dal Parlamento Europeo lo scorso marzo. Ed entro due anno tutto quanto stabilito dalla nuova legge entrerà in vigore, per gradi.

L’AI Act, il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, si pone l’obiettivo di porre al centro dello sviluppo di queste nuove tecnologie quelli che sono i valori fondanti della nostra società, ovvero il rispetto e la tutela dei diritti fondamentali e della dignità delle persone.

Detto questo, si tratta in assoluto della prima legge in materia a livello mondiale, cosa che ovviamente presta il fianco anche alle critiche: come quelle emerse, per esempio al via libera al controllo biometrico di massa, divenuto possibile nei luoghi pubblici e utilizzabile dalle forze dell’ordine.

Chi deve seguire le regole dell’AI Act

Presto detto: tutti i soggetti coinvolti in qualche modo nello sviluppo e/o nell’uso dell’AI, siano aziende private o pubbliche, europee e non, che operano sul mercato dell’Unione.

I livelli di rischio

L’AI Act stabilisce quattro categorie di rischio nello sviluppo e uso dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale, e ovviamente più elevato è il rischio e maggiori sono le responsabilità cui far fronte, i limiti imposti allo sviluppo e all’uso e le relative pene.

Ci sono poi, elencati nella nuova legge, già dei divieti d’uso: per esempio è vietato usare l’AI per sviluppare tecnologie subliminali, per la categorizzazione biometrica che fa capo dati sensibili (e relativo divieto di raccogliere volti dal web in maniera massicci a e illimitata), per il riconoscimento delle emozioni (al lavoro e a scuola),per la cosiddetta polizia predittiva (ahi, quanto può essere stato preveggente Steven Spielberg con il suo movie Minority Report con Tom Cruise) e per tutto ciò che potrebbe portare a forme di social scoring.

Tra sei mesi vedremo cosa comincerà ad accadere, soprattutto a seguito della libertà concessa all’uso del riconoscimento biometrico da parte dei Governi, uso per il quale si teme il peggio da parte di quelli illiberali. Nel frattempo, conviene cominciare ad imparare l’uso corretto dell’Ai che è già nelle nostre case e nelle nostre tasche.

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